Pubblicato da: Andrea | 21 novembre 2007

Voglio andare sulle isole Fær Øer per ritrovare la mia pace interiore

Oggi pomeriggio c’era la partita degli azzurrini contro la nazionale Fær Øer (per scriverlo ovviamente ho fatto un copia&incolla), e così sono stato colto da improvviso desiderio di sapere tutto su questa nazione dal nome assai impronunciabile.
Ebbene, goglando un po’ qua e là ho scoperto che questo grazioso arcipelago, un tempo dominio danese, è oggi considerato il più bel gruppo di isole del mondo. La rivista National Geographic Traveller (mica una qualunque!) l’ha infatti inserito al primo posto tra le 100 isole più belle del mondo. Tra le italiane in gara, la Sardegna ha meritato un buon piazzamento, mentre scarso quello di Ischia che oggi viene maltrattata dai turisti e le cui acque sono sempre più inquinate.
Cercando qualche foto, le Fær Øer appaiono davvero spettacolari, immerse nella loro perenne nebbia e disperse in un mare freddo ed agitato. Le cittadine, dalle case rustiche e colorate (tipiche dei villaggi nordici), ospitano cittadini dediti agli antichi lavori di una volta, primo fra tutti quello di pastore: è ben noto infatti che alle Fær Øer ci siano più pecore che uomini!
Tutta questa spadellata per dire che mi è venuta una voglia pazza di andarci in vacanza, anche se dubito che RyanAir proponga voli low-cost per queste destinazioni!
È infatti il luogo ideale per meditare, ritrovare se stessi, raggiungere la pace interiore. Soli con le acque nordiche, intenti a scribacchiare qualcosa su un vecchio tavolo di legno nella stanza in cima al faro, illuminati da una candela, mentre in sottofondo suona un vecchio disco di Burt Bacharach.

Si è perso il senso della meditazione, qui nelle grosse metropoli.
Il rumore uccide ogni sensazione.
A volte un po’ di silenzio non ci farebbe male.

Silenzio e pecore.

faroer.jpg

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Risposte

  1. presente! ci sto! ma per davvero, mica come amsterdam


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